I miracoli di Gesù

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Guarigione di un uomo ferito al capo (375.8)

Gesù si china sul morente e gli posa una mano sul capo. Prega. L'uomo apre gli occhi. Pare un poco ebbro. Stupito... Ma presto torna in sè. Si siede puntando i pugni al suolo. Guarda Gesù. Chiede: "Chi sei?"
"Gesù di Nazaret."
"Il Santo! Perchè presso di me? Dove sono? Dove è mia sorella? e sua figlia? Che è accaduto?" Cerca di ricordare.
"Uomo, tu mi chiami santo. Mi credi dunque tale?"
"Sì, Signore. Tu sei il Messia del Signore."
"La mia parola ti è dunque sacra?"
"Sì, o Signore"
"Allora..." Gesù si alza in piedi. E' imponente: "Allora Io, come Maestro e Messia, ti ordino di perdonare. Qui venisti e fosti insultato...."
"Ah! Samuele! Sì!... La scure! Lo denun....." dice alzandosi.
"No. Perdona in nome di Dio. Ti ho sanato per questo. Tu hai a cuore la madre di Annalia perchè ha sofferto. Questa di Samuele soffrirebbe più ancora. Perdona."
L'uomo tergiversa alquanto. Guarda il feritore con chiaro rancore. Guarda la madre angosciata. Guarda Gesù che lo domina... Non si sa decidere.
Gesù gli apre le braccia e lo attira sul petto dicendo: "Per amor mio!"
L'uomo si dà a piangere... Essere così fra le braccia del Messia, sentire il suo alito fra i capelli e un bacio che scende dove era la percossa!.... Piange, piange....
Gesù dice: "S', non è vero? Tu perdoni per il mio amore? Oh! beati i misericordiosi! Piangi, piangi sul mio Cuore. Esca col pianto ogni rancore! Tutto nuovo! Tutto puro! Ecco, così! Mite, oh! mite come deve esserlo un figlio di Dio...."
E l'uomo alza il viso e fra le lacrime dice: "Sì, sì. Il tuo amore è tanto dolce! Ha ragione Annalia! Ora la comprendo... Donna! Non piangere più! Il passato è passato. Nessuno saprà nulla dalla mia bocca. Godi del figlio tuo, ammesso che egli ti possa dare gioia. Addio, donna. Torno alla mia casa" e fa per uscire.
Gesù gli dice: "Vengo con te, uomo. Addio, madre. Addio, Abramo, Addio, fanciulle." Non una parola a Samuele che non trova una parola a sua volta.